In questi giorni, ogni passo sembra un’impresa. Quando muovo i piedi, è come se sollevassi 150 kg, e lo stesso accade ogni volta che stacco la frizione. La pesantezza mi avvolge, è una presenza costante che rende difficile anche i movimenti più semplici, quelli che un tempo erano automatici e quasi impercettibili. Ora, ogni gesto richiede uno sforzo consapevole, un’attenzione che prima non conoscevo.

Sento come se il mio corpo mi stesse mettendo alla prova, quasi come se si opponesse al mio desiderio di movimento. Questa sensazione di pesantezza non è solo fisica, ma anche emotiva. Ogni passo che faccio mi ricorda che qualcosa dentro di me è cambiato e che la mia realtà, la mia stessa autonomia, è diversa rispetto a prima. Anche un gesto come staccare la frizione, che facevo senza pensarci, è diventato un atto che richiede concentrazione e forza, come se dovessi combattere con un peso invisibile.

È difficile descrivere cosa significhi sentire il proprio corpo in questo modo, come se non rispondesse più come una volta. Ogni movimento è carico di una nuova consapevolezza, mi obbliga a riconoscere e accettare questi limiti, anche se a volte la frustrazione prende il sopravvento. È un continuo bilanciamento tra la voglia di rimanere attivo e la difficoltà di affrontare i miei stessi movimenti.

Allo stesso tempo, mi rendo conto che ogni passo è una piccola conquista, un modo per allenare la mia pazienza e la mia volontà. Ho imparato a dare valore a gesti che prima ignoravo, a vedere in ogni movimento una sfida, un’opportunità per resistere. E, anche se è difficile, cerco di ricordare a me stesso che questo percorso di adattamento è parte della mia esperienza, che posso trovare nuovi modi per affrontare queste difficoltà, che posso ancora lottare per mantenere il controllo, passo dopo passo, giorno dopo giorno.

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