Il Parkinson mi ha strappato via la mia firma! La mia firma! Quel tratto unico, personale, mio, che per anni ha segnato documenti, pensieri, identità. Ora è solo un groviglio tremante, un’ombra distorta di ciò che era. Guardo la penna scivolare sulla carta, ma non sono io a comandarla. Non più.

E allora ecco la tecnologia, che avanza come un’illusoria salvezza. Firma digitale. Fredda, sterile, priva di anima. Un clic al posto della mia mano. È ancora mia, se non posso più scriverla? È progresso o la conferma brutale che qualcosa di me è andato perso per sempre?

Mi ribello, dentro, con tutta la forza che ho. Ma il corpo non risponde. Il mio nome resta, sì… ma senza di me.